Brevi momenti di presenza
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Lo stampo jazz-rock, che caratterizza i primi lavori del combo piemontese, lascia spazio ad una musica di estrema sintesi.
Se in passato l'elettronica e la ricerca timbrica erano un aspetto importante ma comunque di sfondo nella musica di Anatrofobia, ora ne sono uno dei centri. La ricerca musicale si combina con la ricerca tecnologica: ogni brano fa uso di programmi realizzati ad-hoc con strumenti open-source quali cSound e Python.
Brevi momenti di presenza è un evento in cui percussioni autocostruite, strumenti elettro-acustici, elaborazione digitale in tempo reale-del suono creano una musica fatta di fascino misterioso ed esoterico, vicino tanto alla computer music , quanto all'improvvisazione radicale di tradizione europea.
In questa pagina si possono ascolatre le prime due tracce del disco di Anatrofobia.
Traccia 1
Andrea Biondello: batteria e percussioni
Alessandro Cartolari: live-electronics
Luca Cartolari: live-electronics
La batteria microfonata è filtrata in tempo reale tramite uno strumento cSound autocostruito: vera partitura virtuale.
L'improvvisazione segue una struttura prestabilita: un pressato iniziale, dei colpi isolati, dei movimenti ritmici, pause e ancora colpi.
I filtri elettronici rispondono in base a frequenze e ad altri parametri su cui i due fratelli intervengono durante la performance.
Traccia 2
Andrea Biondello: percussioni
Alessandro Cartolari: sax alto e live-electronics
Luca Cartolari: basso elettrico e live-electronics
L'improvvisazione della batteria lascia spazio al suono del basso elettrico suonato con l'E-bow ed elaborato live da cSound.
L'elaborazione fa evidentemente uso di una semplice modulazione di frequenza. Viene eseguita una sola nota, con un timbro dinamicamente cangiante.
L'ispirazione rimanda alla musica tibetana ed in generale alle molte musiche popolari basate su un semplice pedale. La batteria è ridotta all'osso: un piatto e lo Djembe.