Non è mai troppo tardi
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La rivoluzione è una perpetua sfida alle incrostazioni dell'abitudine, all'insolenza dell'autorità incontestata, alla compiacente idolizzazione di sè e dei miti imposti dai mezzi di informazione; per questo la rivoluzione deve essere un evento normale, un continuo rinnovamento, un continuo riflettere e fare, discutere e fare. - Alberto Manzi
È possibile per l'arte occupare più spazi televisivi? è possibile parlare di arte in tv senza che a casa si cambi canale? basta la tv affinchè l'arte, la cultura e il sapere non siano più relegati ad ambiti di coscienza e consepevolezza minoritari ed elitari?
Alberto Manzi, Non è mai troppo tardi, trasmissione televisiva in onda sul canale nazionale della RAI dal 1960 al 1968.
Di questo hanno parlato - al Festival dell'Arte Contemporanea di Faenza - Daniela Annaro del Tg4, Lorena Bari di Non Solo Moda, Tina Lepri del Tg2 e Maria Paola Orlandini di Rai Educational. Quattro giornaliste - moderate da Angela Vettese - che hanno messo in luce le mille ombre della comunicazione dell'arte in tv.
Dall'esperienza redazionale dei tg a quella di Non Solo Moda, passando per ArtNews, si alza una critica compatta e condivisa alla totale assenza di una programmazione culturale televisiva e all'ignoranza diffusa di direttori e caporedattori. Quando il servizio dedicato all'arte serve a coprire buchi, quando la battaglia contro l'indifferenza redazionale è lasciata alla sola intraprendenza del singolo giornalista, quando manca una politica culturale tout court in un mezzo di informazione che è diventato la principale agenzia formativa italiana, allora è il momento di ripensare il modello di comunicazione, i luoghi e i formati televisivi che veicolano l'arte, contemporanea e non.
I quesiti sul rapporto tra arte e televisione e sui nuovi canali che veicolano i suoi contenuti, travalicano i confini del belpaese. Vi segnaliamo a tal proposito un articolo di Nick Currie pubblicato recentemente da Frieze Magazine dal titolo Watching 20GB of Art TV. Qui vi anticipiamo solo la conclusione: "...we now count television in gigabytes. The fact that no-one counts art that way may be part of the reason art still counts".
La musica che lega gli interventi è Gravity di Jambassa, dall'album The roots and the flowers, scaricabile dalla netlabel Aquietbump e Sunrise Reef di Gabriel, dall'album Good Old Days, scaricabile dal sito www.archaichorizon.com .