Veronika
La poesia sonora di Paul de Vree
La poesia sonora di Paul De Vree completa la serie di tracce provenienti dall’Archivio del ?900 del Mart pubblicate da Radio Papesse in occasione della mostra Performance. Corpo privato e corpo sociale, alla Casa d'Arte Futurista Depero dal 19 novembre 2016 al prossimo 7 maggio 2017.
Veronika è un celebre componimento di Paul De Vree (Anversa, 1909-1982) e sicuramente una delle sue poesie sonore più note, assieme a Vertigo gli, Kleine Caroli e Organon.
Scritta nel 1953, Veronika venne tradotta in traccia sonora nel 1962 dal compositore Jan Bruyndonckx, con il contributo vocale di Julien Schoenaerts. La prima trasmissione risale al gennaio 1963 su France 1, mentre la prima pubblicazione è del 1966, all’interno del disco allegato al n° 28/29 della rivista d’artista OU, promossa dal francese Henri Chopin.
Paul De Vree, Veronika, 1962, da Paul De Vree, Zimprovisaties, Antwerpen, Tafelronde, 1968, Mart, Archivio del ’900, fondo librario Denza.
Sempre nella stessa rivista, nel n° 17, Jan Bruyndonckx spiega il procedimento tecnico che ha portato alla sonorizzazione del componimento, sottolineando l’effetto eco che porta alla ripetizione costante del nome Veronika, dal quale De Vree era ossessionato.
Nel dattilopoema originale, del quale riportiamo l’immagine, i termini ik stijg (salgo) e ik val (cado) seguono delle linee rispettivamente discendenti e ascendenti, formando l’immagine di un cratere, mentre la frase finale, begraaf mij als je mij niet vindt (seppelliscimi quando non riesci a trovarmi), forma l’immagine di una scala discendente.
All’interno del fondo Denza sono presenti sempre in bobina, anche altre tracce sonore di De Vree; consulta qui l’elenco completo .
Bobina originale contenente Veronika, 1969-1970 circa, Mart, Archivio del ’900, fondo Denza. Le titolazioni manoscritte sono di Sarenco
Poeta, artista, editore e critico, Paul De Vree lascia la poesia lineare nel dopoguerra ed è tra i primi a interessarsi alla poesia concreta e sonora e successivamente alla poesia visuale e alla poesia visiva. Il suo lavoro può essere inserito nella tradizione dell'avanguardia internazionale iniziata con Stéphane Mallarmé, Guillarme Apollinaire e Filippo Tomaso Marinetti per sfociare nell'esperienza Dada.
Figura importante e poliedrica, è stato particolarmente attivo sia come artista sia come critico oltre che come organizzatore di mostre e esposizioni. Difensiore dell'arte non figurativa, entra in contatto con le principali neoavanguardie internazionali. All'inizio degli anni Sessanta si avvicina a Henri Chopin, Pierre Garnier e Frans Vanderlinde. Autore di numerosi poemi sonori è stato inoltre fondatore e editore di alcune riviste: Vormen (1936-1940), Golfslag (1946-1950), De Tafelronde (1953-1982), Vers Univers (1966-1967), Lotta Poetica (1971-1975) and Factotum-Art (1977-1979). [cit. Visual Poetry. L'avanguardia delle neoavanguardie. Mezzo secolo di Poesia Visiva, Poesia Concreta, Scrittura Visuale a cura di Giosuè Allegrini e Lara-Vinca Masini, Skira, 2014]