Re_di_Sound
Un omaggio a Duchamp
Suoni ridisegnati, ready sounds come ready made, un breve percorso attraverso i suoni della quotidianità.
Come in Duchamp le forme tolte al loro contesto assumono una nuova identità, l'involontaria funzione materiale, l'identità sonora che associamo ad un suono per mezzo dell'abitudine, viene meno…I suoni della rivoluzione duchampiana sono sicuramente legati alla vita e all'interpretazione; oggetti, azioni, prassi ridisegnate: tutto si può rovesciare trasformando le funzioni degli oggetti, eliminandole anzi o dando loro un nuovo.
È legittimo applicare la pratica duchampiana del ready made a livello sonoro? L’elaborazione di una casualità sonora può considerarsi alla stregua del ready made duchampiano? Intercettare un elemento sonoro, isolarlo dal suo ambiente naturale, operare una sorta di detournement debordiano o più semplicemente una decontestualizzazione per inserirlo in un’azione sonora altra...liberare le note incasellate nel tessuto della scrittura musicale utlizzandole come materia fisica vibrante, ri-convertibile e cangiante...'rubare' un suono, un READY SOUND al proprio contesto per impiegarlo in altri luoghi, lasciare che suoni altrove...il superamento dello spazio retinico duchampiano può paragonarsi al superamento dello spazio uditivo?
In RediSound ho cercato di attraversare questa riflessione ricomponendo un tessuto di sonorità 'funzionali' al lavoro da cui scaturivano, alle azioni cui facevano da sfondo o di cui erano semplicemente estensione rumorosa. Un tentativo (se si può tentare) di rompere il legame inerte e immediato che siamo soliti associare ad un suono, ad un rumore e collocarne le altezze e le frequenze in un nuovo flusso generato dalla tensione sottile degli elementi che lo trascinano verso luoghi dell'ascolto non funzionali e metaforicamente, della mia 'idea' sonora di rivoluzione. [Barbara DeDominicis]
Barbara De Dominicis è sospesa in qualche posto tra la scrittura e la musica ancora in bilico tra melodia e musiche sperimenta-bili o d’improvvisazione. Manipola suoni, inventa trame sonore, registra paesaggi sonori immaginari. Canta le sue canzoni ma ha cantato anche composizioni non sue e qualche volta accade ancora. Tra I suoi progetti Cabaret Noir, The Body, exposed, Poe-Si. Nel 2008 produce un album solista dal titolo Anti-Gone, che ha come filo conduttore narrativo la mitologia greca. Qualche mese fa incontra Julia Kent. Insieme danno vita ad Intermittenze.