Studiovuoto: Corpo-Città
Le città si trasformano, raccontano, risuonano; cambiano fisionomia e le storie si rinnovano: a volte guardano al passato, altre volte lo ignorano, oppure semplicemente vanno oltre, cercando in tutti i modi di superarlo.
Ma quali sono le tracce di questa trasformazione?
Se lo chiede Valeria Muledda di Studiovuoto con Corpo-Città (studio 1#), un progetto che muove i passi da Nuclei Vitali, installazione sonora che l’artista aveva già realizzato negli spazi dell’ex-carcere duro delle Murate nel marzo 2014.
Cosa resta, in una città come Firenze, delle storie de Le Murate, il vecchio carcere della città, attivo per centocinquant’anni dal 1832 sino al 1983?
Corpo-Città è un percorso di pratica, osservazione e documentazione dell’abitare attraverso le risorse di un performer-cercatore urbano.
Per mettere in atto quest’indagine, Valeria Muledda ha lanciato nei mesi scorsi un’open call per costituire un primo gruppo di prassi e ricerca che indaghi il processo urbano in corso alle Murate affiancando pratiche interdisciplinari di analisi e documentazione a pratiche di azione nello spazio.
Dal 2 al 30 settembre Valeria e il suo gruppo esploreranno gli spazi de Le Murate e il suo immediato circondario mettendo in atto possibili pratiche artistiche di attraversamento dell’abitare con l’obiettivo di favorire condizioni ulteriori di percezione della relazione tra corpo e spazio, tra abitante ed abitato.
Ma come tenere traccia di questo processo di indagine e attivazione degli spazi?
Attraverso il più immateriale dei medium: la radio!
Per tutto settembre lo streaming di Radio Papesse sarà occupato da frammenti e inserti sonori che seguiranno e racconteranno il processo di indagine. Giorno dopo giorno, lo spazio sonoro de Le Murate e di Corpo-Città, entrerà sempre più nello spazio sonoro di Radio Papesse raccontandoci storie che ancora non conosciamo...
Corpo-Città (studio1#) è un progetto di Valeria Muledda per Studiovuoto; prendono parte a Studiovuoto in questo progetto: Corrado Marcetti [architetto, Direttore della Fondazione Michelucci], Matteo Bianchini e Matteo Fioravanti [m2, prassi artistica + architettura], Sonia Paone, [sociologa urbana, Università di Pisa], Sabrina Tosi Cambini [antropologa, Fondazione Michelucci].
Valeria Muledda lavora come artista, attrice e performer. Si forma nella scena del teatro di ricerca internazionale e nella prassi artistica di differenti linguaggi e strumenti privilegiando l’esplorazione della relazione corpo-spazio. Lavora attualmente costruendo dispositivi di partecipazione che hanno alla base l’indistinzione tra le arti ed una rinnovata relazione col quotidiano. Docente di Performing Art presso differenti istituzioni nazionali ed europee. Nel 2002 è tra i fondatori del multiple-name Svarnet (selezione nazionale Es.terni 2007, finalista PREMIO EXTRA 2008). Vive tra l’italia e la Francia, dove collabora con Le Centre d’Etude des Arts Contemporains (CEAC) e con l’Université de Lille 3, France; qui è parte dell’equipe de Le Jeu d’Orchestre, Recherche-action en art dans les lieux de privation de liberté (Lille 3, Esagramma, Hors Cadre).
Nel Gennaio 2012 è fondatrice di Studiovuoto - Studio di architettura che non costruisce, laboratorio transdisciplinare di studi e pratiche artistiche che chiama a sé artisti e abitanti in progetti di attraversamento, mitopoiesi, e trasformazione del territorio a partire da processi condivisi di indagine e creazione. Valeria Muledda ha esposto e sviluppato progetti a Milano, Firenze, Venezia, Lille, Tallin, Londra, Basilea, Barcellona.