Denis Isaia - Tabula rasa
Questa è una cosa che si diceva anche con i RAQS, finché l'arte contemporanea ti o ci permette di buttare qualcosa dentro quel sistema - e quindi è un contenitore che legittima ed è pronto ad accettare cose estranee a se stesso - allora è giusto starci dentro; se non succedesse più sarebbe un problema... [Denis Isaia]
A Bolzano abbiamo incontrato Denis Isaia, curatore indipendente di base a Bolzano e in occasione di Manifesta7 assistente curatore dei Raqs Media Collective, con i quali ha collaborato - fin dalle prime ricerche sulla storia dell'ex Alumix - per la mostra The Rest of Now.
Con lui abbiamo parlato del residuo, il fulcro dell'intero progetto curatoriale e punto di equilibrio instabile tra memoria e dimenticanza. Rest non a caso in inglese ha una doppia sfumatura - scarto e pausa - e non è altrettanto casuale - e anzi la mostra ne trae forza - che come luogo espositivo sia stato scelto un'acciaieria abbandonata, l'ex Alumix appunto, uno dei molti casi di edifici industriali sul cui recupero oggi si dibatte molto.
Ed è alla luce del progetto vincitore per la riconversione dell'Alumix che artisti e architetti hanno intavolato il primo incontro di Tabula Rasa, un progetto curato da Isaia e che intende allargare i confini concettuali della mostra interrogando e interagendo con il territorio sui temi di The Rest of Now.
Denis Isaia, Tabula Rasa, Manifesta7, ExAlumix Bolzano, 2008.
Abbiamo inoltre parlato dell'impatto di Manifesta su Bolzano - esiste un tessuto politico e sociale che possa far tesoro del lascito della biennale nel territorio? - di localismo e internazionalismo, di Sistema o Non Sistema Alto Adige. Non ultimo di soundart e radio. Due interessi che abbiamo scoperto avere in comune.
La musica che accompagna l'intervista è Da try bute eCommistion in possibility di Apes on tapes, dall'album You open, scaricabile dalla netlabel Homeworks Record.
Link utili: Harold de Bree, Stefano Bernardi, Matthew Fuller.