Michael Eddy e Ilja Karilampu sono tra gli artisti invitati da Tobi Maier per Radio Epode, un programma di lavori radiofonici sviluppato all'interno della mostra Principle Hope, una mostra curata da Adam Budak per Manifesta7 a Rovereto. 

Michael Eddy e Ilja Karilampu - entrambi studenti della Städelschule di Francoforte - hanno sviluppato un lavoro audio di dodici minuti che porta avanti una ricerca già avviata nel corso del loro radio show su Frankfurt Free Radio X. Alcuni degli aspetti performativi e teatrali erano già presenti in nuce ma in questo nuovo lavoro, Blue Monuments, la narrazione - fatti e finzione - e la musica vengono accordati come un'unica composizione: un inno del campione di scacchi e candidato - fallito - alle presidenziali russe, Garry Kasparov. 

 

SCRIPT

PRIMA PARTE
Sono nato a B, A..., nel 1963( millenovecentosessantatre)
Il mio nome era Garry W. ma all'età di nove anni lo cambiai in Kaspar. Il mio primo e più intenso ricordo di mia madre, era vederla mentre raccoglieva i fiori in un campo colorato. Quell'effetto caledoscopico era ipnotizzante.
Giochi antichi erano praticati nel villaggio dove vivevo. E velocemente li imparai.
Un giorno, ero sulla mia strada comprando il latte e il formaggio di capra, avevo in tasca solo pochi piferrigs, sentivo i miei piedi sulla pietra di granito rettangolare marrone chiaro luccicante, e pensavo a come sarebbe stato guidare un aereoplano.
Da allora giocavo a scacchi quasi ogni giorno, e presto divenne il mio primario interesse.
C'era qualcosa nel movimento degli scacchi che mi affascinava.

All'età di tredici anni vinsi il mio primo campionato.

I Sovietici erano molto attenti e premurosi nell' educazione dei loro studenti e atleti. Fu fino a quando diventai ventunenne che realizzai che avrei potuto vivere di quelle mosse e coordinate.
Io trovai il mio modello di riferimento in un capitano ucraino, che imparò il suo mestiere su uno di quei sottomarini russi.
Allora c'era da passare il tempo, sognando le scene di una realtà epica che si rifletteva sul bianco e nero della scacchiera.

Nel 1995 diventai il più giovane campione mondiale di scacchi.

SECONDA PARTE
Mio Caro Amico, non ci vediamo da molto tempo, come stai? Sei lì?
Lo so che puoi sentirmi parlare con te. Proverò a parlare direttamente al tuo cuore, mi ascolterai? Se parlo con te?
Da tre anni, ora, tre anni, quindici giorni, e quarantatre minuti, che abbiamo giocato la nostra piccola partita a scacchi.
Il serio danno che hai causato al mio cavallo, mentre eri in Africa, è il segno del tuo coraggio e della tua pazzia.
Un uomo saggio, una volta, mi disse: Non piangere sul latte versato.
Lo so che parlare è d'argento.
Ma fortemente ti suggerisco di stare fuori dall'orbita politica. In questo caso dovresti chiedere a te stesso: voglio veramente governare questo paese? Il nostro amico italiano è salito al potere.
Tu dall altro lato, non sei nè settantenne nè una personalità mediatica, tu, veramente, faresti meglio ad uscire con una bomboletta di spray tra le mani.
O a scrivere poesie dalla collina verde di L...
Ti abbraccio fortemente, e ti consiglio di trovare la calma interiore, e di essere paziente.
Vieni a trovarci in estate
I migliori auguri dall'Oceano Atlantico

Il tuo amico, la matta.




 

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