Hendrik Folkerts - Secondo partitura

Notazione, incarnazione e liveness

LECTURES

Questa lecture è in Inglese

 

L'11 settembre 2017, Villa Romana ha invitato Hendrik Folkerts a condividere le sue considerazioni sulla partitura come Denkraum (spazio del pensiero), sul rapporto tra vista e udito, stile e interpretazione, partitura e performance/corpo e le loro temporalità.

 

Di fronte alle partiture aperte di Giuseppe Chiari presentate nella mostra All Music is the same - Opere dalla Collezione Block, Folkerts ha ripercorso le tesi presentate nell'articolo Keeping Score: Notation, Embodiment, and Liveness pubblicato su South as a state of mind in occasione di Documenta14.

 

Da Cornelius Cardew a Jani Christou, da Geta Brătescu a Katalin Ladik, Folkerts affronta la partitura come uno strumento che mette in connessione elementi diversi di una (o più) disciplina(e), che produce conoscenza, possibilità di trasmissione e forme di documentazione.

 

"...the score is a notational device that connects the material of a ­discipline—ranging from music, dance, and performance to architecture, linguistics, mathematics, physics—and its systems of knowledge to a language that produces description, transmission, and signification, in order to be read, enacted, or executed in whatever form desir­able. [...] How does it produce meaning? What is the relationship between the score in music and forms of notation specific to visual art? What does the score represent? In what ways can it enact the live moment, and may the chronology traditionally embedded in that relationship be reversed, with the score preceding a moment of liveness?"  [Hendrik Folkerts]
Katalin Ladik, Selected Folk Songs 5 (1973–75), from the series “Selected Folk Songs,” collage on paper, 34 x 24 cm. Kontakt. The Art Collection of Erste Group and ERSTE FoundationKatalin Ladik, Selected Folk Songs 5 (1973–75), dalla serie “Selected Folk Songs,” collage on paper, 34 x 24 cm. Kontakt. The Art Collection of Erste Group and ERSTE Foundation

 

Hendrik Folkerts, curatore Dittmer di arte moderna e contemporanea all’Art Institute di Chicago, è stato curatore di documenta 14 (Atene, 8 aprile – 6 luglio / Kassel, 10 giugno – 17 settembre 2017) dal 2014 al 2017. Con un focus su arte performativa e concettuale, pratiche indigene e arte del Sud-Est asiatico, ha curato un gran numero di nuove commissioni artistiche ed è stato responsabile dell’esposizione internazionale di Atene e Kassel nel team di Adam Szymczyk. 

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