Benjamin’s Briefcase Project

Il concerto per violoncello di Francesco Guerri

SONORA

24 settembre 1940: un uomo sta risalendo a fatica un vecchio sentiero per contrabbandieri sui Pirenei Orientali. Cammina lento, ogni dieci minuti compie una pausa di un minuto. Con sé ha una vecchia valigia in pelle nera, molto pesante. Quando la sua accompagnatrice gli chiede cosa contenga quella borsa egli risponde: Contiene il mio ultimo manoscritto. Questa borsa è più importante della mia vita. Non posso permettere che vada perduta.

Quell’uomo è Walter Benjamin, filosofo ebreo tedesco in fuga dal nazismo. Sta passando clandestinamente il confine tra Francia e Spagna. Il giorno dopo viene arrestato a Port Bou. Quella stessa notte viene trovato morto nella sua stanza. Della sua valigia nessuna traccia.

3 luglio 2010: settanta anni dopo, una, due, tre, dieci ombre si muovono a piedi lungo lo stesso sentiero. Partono da Port-Vendres, lungo la Route Lister - già utilizzata dai Repubblicani spagnoli in fuga dal Franchismo - si accampano ai piedi dei Pirenei, suonano il violoncello - per la precisione lo suona il violoncellista Francesco Guerri - sotterrano una vecchia valigia, passano la notte a raccontarsi storie, certi di aver trovato lo stesso punto dove Benjamin passò la ?notte tra il 24 e il 25 settembre 1940. Arriveranno a Port Bou: è il Benjamin Briefcase Project, un progetto on site/on line/on air per ricordare Walter Benjamin, a settanta ?anni dalla sua morte, e tutti quelli che, come lui, hanno attraversato e attraversano i confini nazionali da clandestini.

Nella notte del 3 luglio, Radio Papesse ha trasmesso in live streaming on line il concerto di violoncello là sulla Route Lister.

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