William Furlong
Speaking to Others: Who Speaks to Who
Speaking to Others: Who Speaks to Who include due lavori: un’installazione sonora che accende la partecipazione degli ascoltatori e quindi lo spazio che l’opera occupa – si parla di activated listenership – e un archivio di voci che nel suo insieme non si accontenta di avere una mera funzione documentaria ma che aspira esso stesso alla natura di esperienza artistica.
Speaking to Others: Who speaks to who, installation view, 2013. ph. Giulia Del Piero, Archivio Villa Romana, Firenze.
In occasione della mostra Speaking to Others: Who Speaks to Who, curata da Lucia Farinati a Villa Romana, a Firenze, William Furlong presenta in tre diverse gallerie una riedizione del suo archivio che riunisce alcune delle più importanti interviste registrate da Furlong tra il 1973 e il 2007 nell’ambito di Audio Arts, un magazine pubblicato sotto forme di audiocassetta – quando questa rappresentava l'ultimo e più radicale supporto tecnologico di ascolto e registrazione portabili – che ha mappato la scena artistica internazionale e usato la voce come materiale scultoreo.
Avendo raccolto centinaia di conversazioni con artisti e curatori, Audio Arts rappresenta il più significativo archivio di registrazioni originali sull’arte contemporanea (oggi è parte delle collezioni della TATE che lo sta digitalizzando integralmente).
Speaking to Others: Who speaks to who, installation view, 2013. ph. Giulia Del Piero, Archivio Villa Romana, Firenze.
Abbiamo incontrato Furlong a Villa Romana. Abbiamo parlato della sua pratica di incontrare gli artisti e dell’idea stessa di conversazione, che prima di essere un’attività documentaria o artistica, è soprattutto un’esperienza umana.