I started the project because I was disorganized and I needed a place to put my ideas in, it was not an all-encompassing project then; it was just a place and the place became the island and very rapidly, it became a pure system and the island now represent the world of all concepts...I think that I very much want to retake the territory of art making as a way of thinking and when we think we don't think perfectly we think very randomly. This is my greatest challeng at the moment, how to do it...

...(the system) it is not meant to be strange, it is meant to be another place. What I'm doing is a sort of gymnasium for ideas. It is very much a work in progress and the project has not reached the critical mass. It really needs the patience and the trust of the viewer to believe that the structure is there
. [Charles Avery]

Charles Avery, Onomatopoeia - The Hunter

Negli ultimi sei anni Charles Avery si è dedicato totalmente a un unico progetto, The Islanders, un'impresa demiurgica con la quale tenta di formalizzare - attingendo a un serbatoio immaginifico infinito - la natura labirintica e rizomatica del pensiero umano. Da anni, descrive e documenta, con disegni, modellini, installazioni e ora video, un'isola immaginaria, definendone la topografia, le leggi, i credi, gli abitanti. 

Tra l'isola e il mondo reale - the Triangleland di abbottiana memoria - non esistono gerarchie, sebbene i reali approdino sull'isola dimenticando di essere turisti e esplorandola con pretese da colonizzatori. 

Charles Avery, Onomatopeia - The Harbour

L'isola - dice Avery - non vuole essere una bizzarria, piuttosto una palestra di pensiero e non a caso una delle attrazioni principali dell'isola è l'eterna dialettica: i riferimenti, le citazioni, i nomi mutuati dalla filosofia tradiscono un'articolazione complessa difficile da cogliere al primo sguardo. Il serpente con un solo braccio ad esempio non è una creatura da bestiario fantastico quanto piuttosto la rappresentazione di una riflessione dell'artista sui concetti della simmetria, sul rapporto duale tra più e meno, tra la deficienza e la normalità. Gli strani cappelli indossati da alcuni passanti sul molo del porto non sono semplici copricapi ma materializzazioni dei pensieri, dei credi. Se gli Atomisti indossano un cappello formato di prismi colorati, i Kleins si riconoscono proprio per il copricapo blu mentre il Solipsista tiene tutti a distanza con una cuffia irta di aculei

Il progetto di Avery, che all' EX3 si presenta in Onomatopoeia Part I si sviluppa in una narrativa interna, sulle tracce di Only McFew, l'esploratore, the Hunter che per conquistare la sua amata decide di avventurarsi alla ricerca del Noumenon, un'entità che nessuno ha mai catturato, una nozione filosofica di origine kantiana che definisce appunto qualcosa che non può essere percepito dai sensi. 
Lasciamo la storia aperta e vi invitiamo ad addentrarvi nell'Isola di Avery. Se non fosse per la raffinatezza dell'orchestrazione e per il piacere del gioco nello scovare richiami e citazioni dalla letteratura e la storia dell'arte, basterebbero la sua mano felice e la bellezza dei disegni a stupirci.

Qui elencati alcuni film e libri dal serbatoio di immagini, immaginari, idee e storie dal quale Avery ha tratto ispirazione per The Islanders e in particolare per Onomatopoeia Part I:

  • I Compari (1971) di Robert Altman 
  • Stranger Than Paradise (1984) di Jim Jarmusch
  • Fargo (1996) di Joel and Ethan Coen
  • So dove sto andando (1942) di Powell and Pressburger
  • Monty Python e il Sacro Grall (1975) di Monty Python
  • Mistery Train. Martedì notte a Memphis (1989) di Jim Jarmusch
  • L'anno scorso a Marienbad (1961) di Alain Resnais
  • Stand by Me (1986) di Rob Reiner
  • The Treasure of The Sierra Madre (1948) di John Huston


I film saranno visibili, grazie alla collaborazione della Mediateca Regionale della Toscana, gratuitamente e su richiesta per tutta la durata della mostra, dal 19 novembre 2010 al 9 gennaio 2011.

  • Le porte della percezione - Paradiso e Inferno di Aldous Huxley
  • L'invenzione di Morel di Alfredo Beuy Casares
  • Il vecchio e il mare di Ernest Hemmingway
  • Bouvard and Pecuchet di Flaubert
  • Flatlandia. Storia fantastica a più dimensioni di Edwin Abbot
  • Guida della donna intelligente di George Bernard Shaw
  • Kant e l’ornitorinco di Umberto Eco
  • Le Cosmicomiche di Italo Calvino
  • Franny e Zooey di JD Salinger
  • Tractatus Logico-Philosophicus di Ludwig Wittgenstein
  • Meditazioni sulla prima filosofia di Renè Descartes
  • Tlon Uqbar Tertius Orbis, in Finzioni di Jorge Louis Borges
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