Giovanni Ozzola - Lo Stimmung e la poetica dell'invisibilità

INTERVISTE

In occasione della doppia personale Sistemi di visione / Sistemi di realtà: Loris Cecchini, Giovanni Ozzola, curata da Ilaria Mariotti tra Santa Croce sull'Arno e Pisa, abbiamo incontrato Giovanni Ozzola, fiorentino, classe 1982, da qualche anno di base a Tenerife.



La personale di Ozzola, in mostra fino al 28 maggio al Centro Espositivo per le Arti Contemporanee SMS di Pisa, raccoglie, oltre ad alcuni dei lavori più recenti, una nuova produzione sviluppata grazie alla collaborazione di IDS Ingegneria dei Sistemi, società pisana leader mondiale nella produzione di radar.



Dall'incontro di Ozzola con gli ingegneri dell'IDS - l'intero progetto di Ilaria Mariotti prevedeva la messa in relazione del pensiero e la produzione artistica contemporanea con il tessuto produttivo locale - è scaturita una riflessione, quella sull'invisibilità, che interseca poetica e tecnologia.


Giovanni Ozzola, Stealth History Pathos, I, II, III, IV, 2006, SMS Pisa, 2016. Courtesy Galleria Continua, ph. Ela Bialkowska.

 

Se da una parte la ricerca scientifica dellIDS viene indirizzata alla produzione di radar e di forme e volumi geometrici che possano sfuggire al loro stesso controllo, dall'altra, la pratica artistica di Ozzola da anni investiga le manifestazioni fenomeniche e l'esperienza percettiva del visibile e dell'invisibile, inteso piuttosto come l'ignoto, come un luogo oltre le colonne d'Ercole, uno spazio dell'orizzonte in cui riscoprire la propria posizione, le proprie pause, perdendosi nei propri desideri e ansie.



Da tempo Ozzola lavora sulle geografie individuali, sulla mappa come tracciato e come racconto di grandi viaggi, dell'uomo, dell'umanità, personali e collettivi; ne sono esempi i lavori Scars e Light, History, Pathos del 2013, 3000 B.C.E - 2000 il cammino verso se stessi e uno delle due serie di nuovi lavori prodotti a Pisa, una mappatura dei voli aerei sopra Pisa, una ricognizione che cerca di rispondere alla domanda: dove siamo, ora?



Abbiamo parlato di visibilità e invisibilità in relazione a una tecnologia ancora opaca - quella dei radar, i cui sviluppi e applicativi sono un segreto industriale e che Ozzola ha condensato in lavori scultorei che danno materia e corpo a forme, angoli e volumi stealth - abbiamo parlato di geografica umana, di relazione tra uomo, spazio e tempo.

 

Giovanni Ozzola, veduta della mostra Sistemi di Visioni / Sistemi di realtà Loris Cecchini Giovanni Ozzola, Centro Espositivo per le Arti Contemporanee SMS, Pisa, 2016. Courtesy Galleria Continua ph. Ela Bialkowska

 

Nato a Firenze nel 1982, Giovanni Ozzola attualmente vive e lavora a Tenerife, Spagna. Ozzola ha esposto il suo lavoro a livello internazionale presso numerose istituzioni pubbliche e private tra cui: MART, Rovereto; Chelsea Art Museum, New York; Sharjah Maraya Art Center; Dubai, Mori Museum Tokyo; Schnck – Glaspalais, Harleen, Netherlands; Künstlerhaus Palais Thurn und Taxis, Bregenz, Austria; GALLERIA CONTINUA, San Gimignano / Beijing / Les Moulins / Habana; Palazzo delle Papesse, Siena; MAN Museo d’arte, Nuoro; Waseda University, Tokyo; Centre d’Art Bastille, Grenoble; GC.AC, Monfalcone; Viafarini DOCVA, Milano; Centro Arti visive Pescheria, Pesaro; OVCAT – Contemporary Art Terminal, Shangai; Guadong Museum of Art, Guangzhou; 2139, Jeddah, Arabia Saudita; District Six Museum, Cape Town, Sud Africa. Tra I premi: “Premio Terna” (2008), “The Talent Prize” (2010) e il “Premio Cairo” (2011), Seat Pagine Gialle, Regione Toscana (2007).
 

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