Rossella Caruso - Francesca Woodman

Camere con vista interna

INTERVISTE

Rossella Caruso è storica dell’arte e critica, docente di Storia dell’arte moderna e contemporanea alla Facoltà di Achitettura dell’Università di Roma La Sapienza. Dal 1996, anno in cui Giuseppe Casetti - proprietario della Libreria Maldoror e amico di Francesca Woodman le chiese di collaborare a una retrospettiva sull'artista americana - ha sviluppato interessanti letture critiche del suo corpo fotografico, soffermandosi sull'esperienza romana di Francesca, analizzando in particolar modo l'organizzazione spaziale e seriale dei suoi lavori, la relazione performativa con lo spazio e con la dimensione intima dell'abitare.


In questa intervista ci offre una lettura critica approfondita che parte dai testi di Rosalind Krauss, Arthur Danto e Maurizio Vitta e si sofferma sul contesto non solo artistico - rintracciando somiglianze e divergenze con Gordon Matta Clark, Anna Mendieta, il movimento femminista - ma anche politico degli anni 70.

Francesca Woodman visse a Roma tra il 1977 e il 1978, in un periodo turbolento, di manifestazioni - nel maggio del 1977 Giorgiana Masi è la prima vittima di piazza dei movimenti di contestazione - e sebbene non traspaia nessun riferimento specifico al clima di tensione che sicuramente deve almeno aver respirato, non è un caso - dice la Caruso - che di Roma abbia fotografato - anziché la città imperiale o quella barocca - proprio i muri scrostati e gli ambienti decadenti e in abbandono dell'ex Pastificio Cerere

Interessante anche l'analisi della geometria degli ambienti in cui le foto sono scattate e della resa finale della mise-en scene stessa, che secondo la Caruso risente molto della prospettiva e delle inquadrature della pittura tre-quattrocentesca, nello specifico delle predelle post-giottesche. Per concludere si sofferma su alcune suggestioni suscitate dal testo Atlas of Emotion di Giuliana Bruno; si arriva così a parlare di somiglianze tra Francesca Woodman, Gerhard Richter e Michelangelo Antonioni.

La musica che accompagna l'intervista è di Ehma e di Francesco Lettera scaricabile da www.jamendo.com.

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