L'intervista è stata realizzata in occasione della mostra Declining Democracy. Ripensare la democrazia tra utopia e partecipazione, aperta fino al prossimo 22 gennaio 2012 al Centro di Cultura Contemporanea La Strozzina di Firenze.

Ser y Durar è l'ultimo video degli spagnoli Democracia: una sequenza cinematograficamente perfetta, che ben conosce i ganci del cinema d'azione (il cosiddetto effetto matrix soprattutto) e la lingua del parkour, una disciplina che nasce in ambito militare e che è stata poi tradotta in pratica di critica e riappropriazione urbana a partire dalla fine degli anni Novanta.


Acrobatico e spettacolare (chi di voi ha visto di recente la serie Misfits, può capire la sorpresa di quelle eroiche coreografie aeree sulla scenografica area londinese Thamesmead) il video dei Democracia documenta una sessione di parkour all'interno della sezione non cattolica de La Amudena, il cimitero di Madrid: sullo sfondo sfilano utopie fallite, simboli anarchici, lapidi di politici, filosofi, pensatori, epitaffi funebri agli uomini e alle ideologie del Novecento.

In primo piano alcuni giovani incappucciati ne ribadiscono la loro estraneità, imponendovi una visione atemporale; camminando da un punto all'altro del cimitero, sorvolano un intero secolo di storia in modo del tutto immemore e apolitico.
Al fascino degli stilemi e della narrativa radicale parkour si affianca quel tanto di delusione che ci fa riflettere, per una lettura che relega le aspirazioni collettive e rivoluzionarie del passato sotto terra e le aspirazioni attuali a pratiche fortemente individualiste.
Tra indifferenza e fallimento, la democrazia perde sempre e il monumento che se ne erge è piuttosto triste.

Abbiamo cercato di capire meglio e di sciogliere alcuni dubbi con Ivan Lopez dei Democracia, di parlare con lui di democrazia, a partire soprattutto dagli ultimi eventi politici spagnoli, dall'occupazione della piazza come pratica civile e politica della Spagna più giovane. Abbiamo parlato di slogans, dell'arte che prende il posto dell'inchiesta giornalistica (o forse no), dei rischi e delle sorprese dell'intervento artistico e delle pratiche di occupazione illegale della sfera pubblica: vedi Subtextos (Cartagena) e Subtextos (Manresa).

L'intervista è in inglese, QUI potete scaricarne la trascrizione.
 

Questo sito utilizza cookie per monitorare la tua esperienza di navigazione del sito. Per maggiori informazioni su come utilizzare e gestire i cookie, consulta la nostra Informativa sui cookie. Chiudendo questa notifica acconsenti al nostro utilizzo dei cookie.
OK, ho capito