Solo la risata interrompe il suono calmo della voce di Lee Mingwei e il ritmo dei suoi gesti. 

Alle pareti sono attaccate decine di rocchetti di filo colorato, fili che si intrecciano e vanno a creare una ragnatela colorata nella quale l'artista - taiwanese di nascita e americano di adozione - invita i visitatori a portargli i loro abiti da rammendare, abiti che rimangono in prestito all’artista sino alla fine della mostra. 

Lei Mingwei, The Mending Project, installation view, Biennale di Liverpool, 2010. 

The mending project è un lavoro che invita all’incontro e all’intimità, è un atto di riparazione emotiva. Rientra a pieno tipo tra i progetti di arte relazionale e partecipativa di Lee Mingwei, artista taiwanese ma americano di adozione che da anni crea installazioni in cui i visitatori possano riflettere su temi come la fiducia, l’intimità, l’autoconsapevolezza.

Lei Mingwei, The Mending Project, installation view, Biennale di Liverpool, 2010. 

Lo abbiamo incontrato insieme a Lorenzo Fusi – curatore della Biennale di Liverpool - e insieme abbiamo parlato di The Mending Project, della sua genesi e dell'importanza delle piccole cose.

La musica che accompagna l'intervista è tratta dall'album Eternal Butterfly di Astreiness pubblicata dalla netlabel jamendo.

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