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Spesso anche un folle parla a proposito. [Erasmo da Rotterdam]

Il tema di arte e follia è quello del passaggio fra due mondi. Un grande artista è sempre un folle, un folle spesso può essere un artista; e quindi non si capisce in che cosa la sua follia sia altro che di aiuto al mondo, sia un modo per capire meglio il mondo. Questa mostra supera il confine della ragione intesa come ragione sociale, come ragione della società intendo, e quindi è la storia di persone che sono state considerate anormali e hanno prodotto invece immagini e sogni che erano assolutamente normali nell’uomo, cioè erano dentro l’uomo, erano nella possibilità di espressione che la mente umana ha mostrato nel corso di molti secoli. [Vittorio Sgarbi


Con oltre trecento opere fra dipinti, disegni, sculture e materiale storico proveniente da ex-Ospedali Psichiatrici la mostra compie un percorso nell’arte lungo il filo conduttore della relazione fra normalità e follia. Con l’aiuto dei curatori, cerchiamo di offrire delle chiavi di lettura al tema controverso del rapporto tra l'artista e la follia. Dall'emarginazione dei folli alla creazione dei primi manicomi nel Medioevo, dalla nascita della psicoanalisi alla Legge 180 di Franco Basaglia, la mostra rende prende in esame la produzione artistica degli outsider, di artisti che hanno avuto esperienze manicomiali, di quei sani infine che vestono gli abiti del folle come estetica e cifra stilistica. Si passa allora da Van Gogh, Munch e Kirchner a Ligabue e Zinelli, da Max Ernst a Otto Dix e George Grotz, da Adolph Woelfli a Henry Micheaux e Unica Zurn, da Franz Xaver Messerschmidt a Otto Muhel, dalle esperienze dell'Art Brut alla ricerca di Hans Prinzhorn.

La mostra Arte Genio e Follia, ideata da Vittorio Sgarbi, è ospitata fino al 25 maggio, all'interno del Complesso Museale del Santa Maria della Scala di Siena.

 

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